La recensione
Gli Spazi Sospesi di Alessandro Biasi sono racchiusi in 11 racconti scritti in prima persona. Profumano di femminile e di piccole cose quotidiane.
Non si tratta, dunque, di un romanzo, ma di una serie di storie autoconclusive che però, hanno in comune qualcosa che le lega a quelle successive. Sono storie che si chiudono con un finale…sospeso, che ci confermano le fragilità e le contraddizioni delle vite di tutte noi.
La penna di Alessandro è delicata e piena al tempo stesso: sa narrare le sfaccettature umane, i desideri di fuga, ma anche quelli di restare, in una sicurezza data dalla routine e dalle abitudini (anche se sono cattive).
Dalla ragazza sovrappeso, alla nonna con l’Alzheimer, dalla donna tradita, alle sorelle che litigano. E poi cibi, profumi e rinascite: gli spazi sospesi sono quadretti di vita contemporanea.
L’autore scatta piccole fotografie narrative e fissa alcuni momenti che sono comuni ed eterni: il rinviare a domani (una dieta, un’incombenza, una decisione), quando si perdona, si ama e si soffre, si spia da una finestra, si ha la voglia di ricominciare.
Biasi racconta di donne comuni, fragili e contradditorie, ma al tempo stresso straordinarie e determinate.
Un buonissimo esordio quello di Alessandro Biasi che è anche autore della meravigliosa copertina, in quanto fashion designer milanese, fondatore del brand e direttore creativo di A-Lab Milano.
L’autore è anche docente in Fashion & Textile design alla Naba (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano. Nel suo libro si respira l’atmosfera estetica della ricerca del bello delle parole, dei piccoli dettagli, dell’impercettibile particolare che potrebbe contraddistinguere un abito o, come in questo caso, una situazione.
Consigliatissimo!⬇️
Spazi Sospesi è in libreria, sugli store digitali o sul sito della Morellini Editore