La recensione
Il romanzo, La portalettere, di Francesca Giannone, ha vinto la 71esima edizione del Premio Bancarella superando in finale altri cinque titoli: L’anno delle parole ritrovate di Bea Buozzi (Morellini Editore), Il re della memoria di Massimo Cotto (Gallucci editore), Il Quinto Sigillo di Davide Cossu (Newton Compton), Le distrazioni di Federica De Paolis (HarperCollins Italia) e Gaber di Sandro Neri (Hoepli).
Di cosa parla La portalettere?
Si tratta della storia vera di Anna, bisnonna dell’autrice Francesca Giannoni. Una vicenda reale, che è stata a lungo chiusa in un cassetto.
Siamo negli anni 30, in Salento, a Lizzanello, un piccolo paese dove tutti si conoscono.
Carlo Greco ha conosciuto Anna Allavena in Liguria. Anna è ligure, mentre Carlo è pugliese. Si innamorano e si sposano. Sono già marito e moglie quando si trasferiscono nel piccolo borgo salentino.
Per Anna il viaggio e la nuova vita non sono una scelta: segue Carlo, ma l’integrazione nella nuova realtà non è affatto facile. A testimonianza di ciò, Anna viene battezzata dagli abitanti di Lizzanello “la forestiera” e sarà chiamata sempre in questo modo. Perché Anna Allavena è una persona libera, libera di dire e di fare ciò che vuole, e per questo verrà spesso additata, proprio perchè sfiderà i pregiudizi di una mentalità ancora molto chiusa.
“Quanto la divertiva sapere che, alla sua uscita di scena, sarebbero seguiti i consueti commenti. Le sembrava di sentirli, quei due, che malignavano su una femmina che si faceva un goccetto a quell’ora del mattino. “Roba dell’altro mondo” avevano detto una volta.”
Il passo che segnerà la maggior distanza tra Anna e gli abitanti di Lizzanello sarà rappresentato dal momento in cui Anna decide di diventare la portalettere. Un mestiere da sempre riconosciuto a valenza maschile e mai ricoperto da nessuna donna prima di lei. Nonostante la sua decisione venga osteggiata fuori da casa e all’interno delle mura familiari, Anna si candida e risulta vicintrice.
Anna diventa la portalettere, mestiere che esercita con dedizione e, nel tempo, riesce anche a far accettare questo suo percorso di vita agli abitanti di Lizzanello.
La storia di Anna e di Lizzanello si incrociano con la guerra e con l’Italia della rinascita, con l’aria di cambiamento che lambisce anche il Salento lasciando comunque immutati certi comportamenti e modi di pensare.
La portalettere è la storia dell’incontro tra il Nord e Sud Italia, quello degli anni Trenta, in un paese che si è lasciato alle spalle una guerra mondiale.
Anna è una donna che osa. Percorre una strada vergine. Lotta per far capire alle altre donne che valgono per ciò che sono, per le qualità che possiedono e non per l’uomo che si sono scelte accanto. Una donna coraggiosa, che non retrocede, questa è Anna. Ama, parla e diffonde senza remore il suo pensiero per liberare dai pregiudizi e da leggi non scritte le altre donne.
La scelta più forte di Anna è proprio quella di indossare i panni da portalettere.
Una storia meravigliosa.
Qui il link al romanzo: La portalettere – Francesca Giannone – Casa Editrice Nord