La Recensione
Ti è mai capitato di dire a te stesso: “che bello sarebbe tornare indietro nel tempo, a quel periodo in cui ero felice!” E poi vivere attimi di pura illusione nel passato, là dove ancora tutto poteva ancora essere?
Credo che la risposta sincera sia sì.
Non calcolando, tuttavia, che così facendo c’è il rischio di rimanere incollati a un preciso momento o fase della propria vita, senza darsi poi la possibilità di vivere il presente e poi affrontare il futuro.
I personaggi di La bellezza rimasta di Roberta Zanzonico si operano quotidiniamente per cercare di restare ancorati al proprio passato. Si cullano dentro momenti già vissuti, sopravvivendo a vite che non amano.
La bellezza rimasta è un romanzo intriso di nostalgia e di rimpianto.
La protagonista della storia è la signora Chiara, una donna di 70 anni. L’avanzare dell’età le ha portato una brutta malattia: la demenza. La signora Chiara è capace di ricordare soltanto ciò che risale al passato, la memoria a breve termine le è stata sottratta.
Al suo fianco c’è il marito Antonio che non ha mai dimenticato il suo amore di gioventù. Lui sopravvive dentro una vita familiare che non vuole più. Trascorre il suo tempo affossato dentro il divano e chiuso nel suo mutismo.
Nella vita di Chiara e di Antonio non c’è posto per il presente. Loro due vivono nel passato.
In La bellezza rimasta di Roberta Zanzonico, la signora Chiara diviene suo malgrado il tramite per tutti gli abitanti del paese per tornare indietro. Per visitare il proprio passato ed entrare in una dimensione illusoria di felicità. Per raggiungere un luogo non luogo, che dona sul momento un frammento di felicità, al prezzo di non vivere però la vita reale e di non cogliere nuove possibilità.
La visita alla signora Chiara diventa un modo che ognuno persegue per sfuggire alla propria vita rendendola più sopportabile. Una forma estrema di sopravvivenza.
Da leggere assolutamente!
La bellezza rimasta, edito Morellini.