La segnalazione
Non ci sono dubbi: Il giudice e il bambino di Dario Levantino, in arrivo il 12 marzo in tutte le librerie, avrà un grande successo come è stato per Il cane di Falcone.
Dario Levantino è un amico, un insegnante e un bravissimo scrittore: al suo esordio con Di niente e di nessuno (Fazi Editore, 2018), ha vinto il Premio Biblioteche di Roma 2018, il Premio Letterario Subiaco Città del Libro 2018, il Premio Leggo QuINDI Sono 2019 ed è stato tradotto in Francia con il plauso della critica. Il suo secondo romanzo, Cuorebomba, è uscito nel 2019 ed è stato ugualmente tradotto in Francia.
Con La violenza del mio amore (2021) ha continuato a raccontare le vicende di Rosario, ma è con Il cane di Falcone (2022) che ha ottenuto il grande successo di critica e di pubblico e ha saputo conquistare il cuore di molti ragazzi che lo leggono nelle scuole e lo incontrano perchè racconti di Giovanni Falcone e di quel cane, che dormiva ai piedi della statua del giudice ucciso dalla mafia.
Palermitano di origine, scrivere di Falcone e Borsellino è diventata una necessità e per i lettori un’attesa: con grande gioia, dunque, segnaliamo Il giudice e il bambino, il neonato romanzo di Levantino sempre in casa Fazi, dal 12 marzo in tutte le librerie.
È la storia di Paolo Borsellino in paradiso, incaricato da Dio di risolvere casi particolari e delicati. Per un periodo, si occuperà di quelle anime che, per motivi diversi, hanno lasciato qualcosa di irrisolto sulla Terra. Il caso vuole che, un giorno, sulla scrivania del suo ufficio finisca il faldone di un caso inspiegabilmente rifiutato da tutti gli altri funzionari in cielo. Non appena Borsellino legge il contenuto della cartella, ha come un mancamento. Quell’anima, infatti, appartiene a un bambino. E quel bambino è Giuseppe Di Matteo, ucciso dalla mafia nel gennaio del 1996.
Da qui ha inizio una storia delicata e toccante, dai toni favolistici, che ricostruisce le vicende del giudice e del ragazzino: un viaggio tra le nuvole pieno di emozioni e avventure alla ricerca della serenità necessaria per andare avanti e di una ragione che possa spiegare tanta violenza.
In questo cammino a due, particolarmente coinvolgente sarà l’incontro tra il bambino e il suo cavallo che si ricongiungeranno nell’aldilà proprio grazie all’aiuto di Borsellino, e avranno modo così di salutarsi per l’ultima volta prima di dirsi addio e separarsi per sempre.
Un incontro decisivo che darà la possibilità al piccolo di riconciliarsi con il mondo e ritrovare finalmente la pace perduta prima di congedarsi dall’amico giudice e prendere finalmente il proprio posto in cielo.
Dopo Il cane di Falcone, Dario Levantino il 12 marzo arriva in libreria questo romanzo emozionante e mai scontato. La storia di Paolo Borsellino si intreccia a quella del piccolo Giuseppe Di Matteo, ucciso dalla mafia a soli quindici anni dopo due di prigionia durissima e insensata.
Un testo adatto ai ragazzi che illustra in modo chiaro, con un tono impegnato ma insieme leggero, gli anni che hanno caratterizzato la lotta alla mafia e le dinamiche interne all’organizzazione di Cosa nostra, nella speranza che un mondo migliore sia sempre possibile e che alla fine trionfi sempre il bene.
«Lì, solo con il mio fardello e trafitto dalla sua luce, capii che il mistero di Dio era l’amore, che non separa mai le persone. Quella è una cosa che fa il destino, a volte; la morte, forse. L’amore mai».