
La recensione
E’ curioso come le vite si intreccino senza incontrarsi davvero: Gianni Ansaldi era l’impacciato Gianni di Sapore di Mare, fidanzato di Selvaggia (Isabella Ferrari), che si innamora della signora Adriana (Virna Lisa). Oggi è un noto fotografo, ma anche l’autore di “Ritratti di un’indagine”, edito da Morellini che, guarda caso, è anche il mio de “L’alba del 2 giugno”.
Sempre il Caso, che per me non esiste propriamente, vuole che io sia appassionata di musical e che li segua qui, su Connesse.it: succede, dunque, che Mauro Morellini, l’editore in persona, in occasione della presentazione del romanzo di Gianni Ansaldi a Roma, in dialogo con Enrico Vanzina, (clicca qui per vedere) mi telefonò per dirmi di seguire la diretta perchè c’era una sorpresa. Oltre all’autore, era presente anche Luca Quarchioni, giovane talento che, in Sapore di Mare il Musical, interpreta appunto Gianni.
Alla conferenza stampa di TAM, ho raccontato a Luca (clicca qui per leggere l’articolo) l’intreccio della storia e delle vite: nell’attesa di vedere Gianni-Luca sul palco e chissà, quello vero in platea, (visto che lo spettacolo ha debuttato al Teatro Verdi di Montecatini, è partito il tour e arriva a MILANO a TAM TEATRO ARCIMBOLDI dal 27 marzo al 13 aprile 2025) ho letto il romanzo Ritratti di un’indagine.

Concordo con Bruno Morchio: la scrittura di Ansaldi è “glaciale e chirurgica”, capace di frugare “nei volti e nelle storie, regalandoci un racconto in “bianco e noir” sospeso tra ironia, paradosso e gusto dell’assurdo.“
Ritratti di un’indagine è un giallo di inchiesta: l’investigatore Beniamino Diotisalvi viene ingaggiato da una seducente donna dai capelli rossi, Andrea Benvenuti, per svelare il mistero della lettera che suo nonno le ha lasciato prima di morire: cercare uno oggetto che potrà rivendere per vivere molti anni senza fare nulla.
Il Caso vuole (sempre quel Caso, che ha la C maiuscola) che l’anziano, come il nostro autore, sia un appassionato di fotografia, specialmente di ritratti, quelli che poi ritroviamo in copertina (non a caso!) e anche all’interno del romanzo stesso. L’uomo è stato trovato morto, riverso sulla poltrona, in seguito ad un infarto, ma dietro a questa morte apparentemente naturale, si cela un mistero.
Così, la storia personale di Beniamino si intreccia con le indagini che deve svolgere nella casa di campagna, in provincia di Alessandria, punto centrale della vicenda. Lì ha sempre vissuto il nonno di Andrea e in quella dimora il protagonista si ritrova in una stanza le cui pareti sono fittissime dei ritratti fotografati negli anni.

Beniamino ha un’ironia che conquista il lettore. Mi è piaciuto fin da subito questo personaggio così schietto e con la battuta pronta.
Inoltre, la scrittura di Gianni Ansaldi è davvero avvolgente e scorrevole, e ci conduce, attraverso la macchina fotografica, ritratto dopo ritratto, in una trama intricata di vite e persone. Come un susseguirsi di frammenti cinematografici, tra presente e passato, Ansaldi ci prende per mano e, attraverso le indagini, ci svela anche la complicata vita del suo protagonista.
Una storia, dunque, che ne intreccia mille altre.

Il bianco e nero non è rappresentato solo dalle fotografie e dal mistero che Beniamino cerca di dipanare, ma dalla campagna alessandrina in cui l’investigatore si trova ad indagare, in quel casolare sperduto da cui la nipote si è tenuta alla larga per non farsi prendere dall’angoscia. Un’ansia che inzialmente sale anche a lui e lo costringe a fare i conti con il passato, con la figlia Giulia, il suo amore con Sandra, l’azienda di zuppe dei genitori di lei e i colori di Andrea Benvenuti che accendono improvvisamente la sua vita.
Una storia che si legge tutta d’un fiato, con un colpo di scena come vuole un buon giallo di inchiesta.
Dunque, in attesa della leggerezza di Sapore di Mare il Musical, il consiglio di lettura è quello di tuffarsi nel giallo di Gianni Ansaldi che vi conduce nella campagna alessandrina: se, come me, non credete alla casualità, ma più al Destino, sarete sorpresi di come l’intreccio di quelle vite, scovate attraverso gli sguardi, siano, in qualche modo, somiglianti alle vostre e che il passato di Beniamino risuoni come un sentimento familiare che abita nelle storie di molti.
Buona lettura!