Anna Felder, nata il 3 novembre 1937 a Lugano, è una scrittrice svizzera che ha contribuito in modo significativo alla letteratura svizzera italiana. Con uno stile distintivo e una profondità emotiva unica, le sue opere esplorano temi di identità, memoria e quotidianità, offrendo uno sguardo acuto e sensibile sulla vita.
Cresce in un ambiente culturalmente ricco, immersa nelle tradizioni e nella lingua della Svizzera italiana. Dopo aver completato la scuola superiore, studia letteratura e filosofia all’Università di Zurigo, un’esperienza che arricchisce la sua formazione culturale e letteraria.
Anna Felder ha iniziato la sua carriera letteraria negli anni ’70, distinguendosi rapidamente per il suo talento narrativo. La sua prima raccolta di racconti, “La disdetta” (1974), è stata accolta con entusiasmo dalla critica. La raccolta esplora la complessità delle relazioni umane e della vita quotidiana con uno stile sobrio e incisivo.
Uno dei suoi romanzi più noti è “Tra dove piove e non piove“ (1976), che racconta la storia di una famiglia attraverso diverse generazioni, intrecciando memorie personali e collettive. Il romanzo è un esempio della sua capacità di fondere storia e narrativa, creando un affresco vivido e toccante della vita familiare e della società.
Le opere di Anna Felder sono caratterizzate da una scrittura elegante e precisa, che sa catturare l’essenza dei personaggi e delle situazioni con grande sensibilità. I temi ricorrenti nella sua produzione includono l’identità, la memoria, la solitudine e la ricerca di senso nella vita quotidiana. La sua prosa è spesso introspezione e riflessione, offrendo al lettore una comprensione profonda delle sfumature emotive e psicologiche dei suoi personaggi.
Oltre ai già citati, altri lavori significativi di Anna Felder includono:
- “Nati complici” (1984): Un romanzo che esplora i legami familiari e i segreti che si nascondono dietro le apparenze.
- “Le tre vite” (1992): Una raccolta di racconti che indaga le diverse sfaccettature dell’esistenza umana attraverso storie brevi ma intense.
- “La figlia” (2000): Un’opera che affronta il complesso rapporto tra madre e figlia, mettendo in luce le dinamiche familiari con grande sensibilità.
Anna Felder ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo contributo alla letteratura svizzera, tra cui il prestigioso Premio Schiller nel 1974 e il Premio Gottfried Keller nel 2014. La sua opera continua a essere studiata e apprezzata per la sua profondità emotiva e la sua capacità di raccontare storie universali attraverso lenti personali e intime.