
RISVEGLI, tratto da “Risvegli” di Oliver Sacks, regia Gabriele Calindri in scena a fACTORy32, dall’11 al 13 aprile 2025
Tratto dall’omonimo testo di Oliver Sacks, arriva sul palco di fACTORy32, “Risvegli”, un incredibile
viaggio umano e psicologico, diretto da Gabriele Calindri. Lo spettacolo porta in scena una serie di
esistenze colpite tra il 1917 e il 1927 dalla cosiddetta “malattia del sonno”. Per gli accademici
encefalite letargica, un morbo che per decenni intrappolò oltre cinque milioni di persone in un
torpore inspiegabile e irreversibile, trasformando i corpi in prigioni, fino a quando negli anni
Settanta venne scoperto un farmaco in grado di curarlo.
Lo spettacolo è ispirato a queste vicende ed esplora le vite di alcuni pazienti di un ospedale, il loro
sprofondare in un incubo inspiegabile, il loro sorprendente ritorno alla vita e lo straniamento di
ripartire da un’esistenza messa in pausa, in una realtà sconosciuta.
“Questo spettacolo nasce dalla mia personale curiosità per questo tipo di singolari condizioni di
coscienza”, spiega il regista Gabriele Calindri, “la malattia del sonno era un morbo che faceva
dormire le persone mentre continuavano a vivere. Ci sono storie per certi versi sconvolgenti, di
pazienti apparentemente addormentati che però riuscivano a prendere oggetti al volo, un giocatore di baseball assopitosi mentre afferrava una palla sopra la testa e rimasto così per tutta la vita. Gente che ha dormito per quarant’anni, ritrovando poi un mondo totalmente cambiato, tempi e relazioni umane radicalmente mutati”.
Un impressionante vortice emotivo che gli attori, Daniele Bellè, Gabriele Cirulli, Rocco D’Onofrio, Eleonora Farina, Carlotta Foderaro, Irene Geronimi, Gloria Girasoli, Mohamed Karaoud e Riccardo Nanut, diretti da Gabriele Calindri, raccontano mescolandosi di continuo, alternandosi nel ruolo di pazienti, medici, infermieri e parenti. Una fotografia caleidoscopica di quegli sconcertanti accadimenti che dà forma a un valzer di scienza e umanità, medicina ed emozioni.
L’epidemia di encefalite letargica è l’occasione per una più profonda riflessione sul senso di umanità oltre la tragedia, per un’immersione in una dimensione psicologica altrimenti inimmaginabile, per una sfida emotiva che fa risvegliare interpreti e pubblico.