
Miracle e il potere dei sogni. LA CINERECENSIONE
Miracle è una favola moderna. La domanda da porsi è: quanto abbiamo ancora bisogno di favole oggigiorno?
In una società al collasso, dove i temi portanti del futuro dovrebbero essere ecologia e sostenibilità che invece vengono tradotti in profitto e mercato, ha senso parlare di favole?
Come spesso accade la risposta è: dipende.
Se le favole ci aiutano a sopravvivere, se un mondo immaginario nel quale tuffarci diventa la nostra ancora di salvezza e anche unica alternativa alla pazzia, allora sì!
Questo è il film di cui parleremo oggi e che ho scelto per inaugurare questa rubrica e la collaborazione con il sito ”Connesse”.

L’obiettivo è trovare mensilmente film che avessero un legame con i libri. Ho voluto andare un po’ oltre. In realtà è stato molto facile, dato che ogni film è una storia da raccontare e sono le storie che ci interessano, come lettori così come spettatori. Sono le belle storie che ci attraggono e Miracle è una bella storia. Un film coreano del 2021 basato tra l’altro su una storia vera.
Siamo negli anni Ottanta e Joon-kyeong vive in uno sperduto villaggio di campagna. Per arrivare in città e quindi a scuola e al lavoro, c’è un solo mezzo per gli abitanti del villaggio, il treno. Peccato che non ci sia la stazione però.
Così i poveretti devono pericolosamente percorrere svariati chilometri a piedi lungo il binario della ferrovia per arrivare alla stazione successiva e da lì salire sul treno.
Il protagonista, genio della matematica e dall’indole maldestra ma gentile, cerca in tutti i modi di far costruire una stazione nel suo villaggio, invano. Aiutato dalla sorella, che sembra sacrificare la sua intera vita per aiutarlo e assisterlo, Joon lotterà per il suo sogno.

Gli eroi però, lo sappiamo, non sono mai soli e così, lungo il tragitto, sempre a piedi naturalmente, incontrerà anche l’aiuto di Ra- hee, sua compagna di classe un po’ snob, benestante, cittadina, attratta dallo strambo compagno di scuola.
Inizia così una storia delicata e poetica che ha il suo fulcro nella bellezza insita nelle lunghe scene delle camminate sul binario non sempre deserto, nei primi piani di visi a volte immobili ma dagli occhi espressivi, nei sogni sussurrati nei quali identificarsi. Nella gentilezza d’animo dei protagonisti, perché a dire la verità qui di cattivi veri non ce ne sono, difficoltà sì, complicazioni tante, mai cattiveria. Umanità tanta.
Come spesso accade il protagonista dovrà affrontare delle scelte, dolorose come accade per tutte le grandi decisioni, quelle che cambieranno la vita e gli affetti.
Un film da vedere e consiglierei anche con lentezza, assaporando ogni inquadratura, ogni colpo di scena e ce ne sono tanti, per gustarsi una bella storia lontana dal tempo e dalla nostra cultura, forse proprio per questo ai nostri occhi così bella e suggestiva.
Credere nei propri sogni è ciò che ci rende umani e davvero liberi. Liberi di sognare.
Buona visione.