Ana Blandiana è una delle scrittrici più influenti della Romania contemporanea, nota per la sua poesia profondamente lirica e il suo impegno civile contro le ingiustizie politiche. Nata il 25 marzo 1942 a Timișoara, Romania, Blandiana ha attraversato decenni di cambiamenti politici e sociali, diventando una figura emblematica della resistenza intellettuale e della letteratura rumena.
Ana Blandiana, pseudonimo di Otilia Valeria Coman, è cresciuta in una famiglia intellettuale. Suo padre era un prete ortodosso che subì la repressione del regime comunista, un’esperienza che segnò profondamente la giovane Ana. Studiò filologia presso l’Università di Cluj, dove iniziò a sviluppare la sua voce poetica.
Blandiana fece il suo debutto letterario nel 1964 con la raccolta di poesie “Persoana întâia plural” (Prima persona plurale). La sua poesia si caratterizza per un linguaggio lirico e simbolico, spesso esplorando temi di libertà, oppressione e resistenza. Le sue prime opere furono accolte con entusiasmo, guadagnandole un posto di rilievo nella letteratura rumena.
Durante il regime comunista di Nicolae Ceaușescu, Blandiana si distinse per il suo coraggio nel criticare apertamente le ingiustizie del governo. La sua poesia diventò una forma di resistenza, e lei stessa fu oggetto di censura e persecuzione. Nonostante le difficoltà, continuò a scrivere e a pubblicare, diventando una voce potente contro la dittatura.
Tra le opere più significative di Blandiana, spiccano raccolte di poesie come “Octombrie, Noiembrie, Decembrie” (Ottobre, Novembre, Dicembre) del 1972 e “Somnul din somn” (Il sonno del sonno) del 1977. In queste raccolte, Blandiana esplora la condizione umana, la natura e la tensione tra individuo e società, utilizzando una varietà di stili e forme poetiche.
Uno dei suoi lavori più emblematici è “Stea de pradă” (Stella di preda) del 1985, che rappresenta una critica velata del regime comunista attraverso l’uso di simbolismi e metafore. Dopo la caduta del regime nel 1989, Blandiana continuò a scrivere, ampliando il suo repertorio con opere di prosa e saggistica.
Dopo la rivoluzione del 1989, Blandiana non abbandonò il suo impegno politico e sociale. Fu una delle fondatrici del Gruppo per il Dialogo Sociale, un’organizzazione che promuove i diritti umani e la democrazia in Romania. Inoltre, è stata attiva nell’Unione degli Scrittori Rumeni, lottando per la libertà di espressione e il riconoscimento dei diritti degli scrittori.
Ana Blandiana ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo contributo alla letteratura e ai diritti umani. Tra questi, il Premio Herder nel 1982 e il Premio della Fondazione Europea per la Cultura nel 2002. La sua opera è stata tradotta in molte lingue, rendendola una delle scrittrici rumene più conosciute e apprezzate a livello internazionale.